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Il Premio Riccione sotto la piramide di vetro del Cocoricò

Per tre giorni la cattedrale della notte si scopre teatro e accoglie i talenti della nuova drammaturgia.

Data :

12 settembre 2025

Il Premio Riccione sotto la piramide di vetro del Cocoricò
Municipium

Descrizione

 

Comunicato stampa a cura di Riccione Teatro

 

Si svolgeranno dal 3 al 5 ottobre le giornate finali del Premio Riccione per il Teatro, storico concorso per testi teatrali nato nel 1947 e giunto alla 58a edizione. Accanto alle premiazioni, in calendario il 4 ottobre, il programma propone spettacoli e incontri in uno dei luoghi più rappresentativi di Riccione, il Cocoricò, simbolo internazionale della nightlife che per tre sere abbandona le luci del dancefloor e si trasforma in palcoscenico teatrale.

 

Si inizia venerdì 3 ottobre, alle 21, con una serata in onore di Dacia Maraini, presidente di giuria del Premio Riccione e voce tra le più importanti della nostra letteratura. Prendendo spunto dal libro Caro Pier Paolo, in dialogo con Lorenzo Pavolini la scrittrice ricostruisce il suo legame con Pier Paolo Pasolini, ma anche con Alberto Moravia, Elsa Morante, Maria Callas e Laura Betti, compagni di viaggio di un’epoca d’oro per il mondo della cultura. La serata a cura di Simone Bruscia, direttore di Riccione Teatro è un tributo a Dacia Maraini ma anche il primo degli omaggi che Riccione dedica a Pasolini nel cinquantesimo anniversario della sua morte: tra questi anche uno spettacolo di prossima presentazione, con il sostegno del Ministero della Cultura.

Aperta dal ricordo delle estati riccionesi del Pasolini-bambino (di cui restano alcune lettere rese note da Pier Vittorio Tondelli), la serata di venerdì si concluderà con L’amore impossibile, recital-concerto di Cristina Zavalloni, accompagnata al pianoforte da Enrico Zanisi. Cantante, compositrice e performer tra le più apprezzate della scena jazz, Cristina Zavalloni propone un suggestivo percorso musicale nel mondo di Pasolini e Maraini, tra interpreti come Laura Betti, Domenico Modugno e Maria Callas, autori come Piero Umiliani, Piero Piccioni, Fiorenzo Carpi e Manos Hadjidakis, e brani scritti dallo stesso Pasolini.

 

Il fitto calendario di sabato 4 ottobre si apre con l’ormai classico focus del Premio Riccione sulla drammaturgia europea, appuntamento imperdibile per autori e appassionati di teatro. Grazie a una collaborazione con PAV e il network Fabulamundi Playwriting Europe “New Voices”, alle 17 il Cocoricò ospita Tanja Šljivar, drammaturga e scrittrice nata nel 1988 a Banja Luka (oggi Bosnia-Erzegovina). Già vincitrice del Premio Sterija, assegnato in Serbia al miglior spettacolo dell’anno, Šljivar presenta la sua idea di teatro in una masterclass dal titolo Dramatic Text: An Entity Between Literature and Performance (in inglese, con traduzione consecutiva).

 

Alle 18:30 sale sul palco un altro protagonista della nuova drammaturgia, Jacopo Giacomoni, con il monologo È solo un lungo tramonto. Originale congegno teatrale che mette in scena una memoria slogata dalla demenza, il testo ha vinto la menzione speciale “Franco Quadri” al Premio Riccione 2023. Insieme ad altri cinque giovani autori, Giacomoni è poi stato selezionato per il programma internazionale Nuova scena italiana nel mondo, promosso da Ministero degli Affari Esteri e Riccione Teatro, e ha partecipato a un’importante residenza artistica in Cile. Proprio in quell’occasione ha composto il suo ultimo testo, Tacet, tra i finalisti del nuovo Premio Riccione.

 

La sua performance è quindi il perfetto preludio per le premiazioni del 58° Premio Riccione, in programma alle 20:30 sotto la piramide di vetro del Cocoricò, con interventi musicali live di Violante Placido e Mauro Ermanno Giovanardi, frontman dei La Crus. Sul palco salgono anche i giurati Concita De Gregorio, Lino Guanciale, Graziano Graziani, Claudio Longhi, Lorenzo Pavolini, Maura Teofili, Walter Zambaldi e la presidente di giuria Dacia Maraini, insignita del Premio Riccione alla carriera per il contributo intellettuale dato al concorso riccionese in oltre trent’anni (cinque premi vinti tra il 1975 e il 2007). Durante la serata vengono svelati i vincitori del Premio Riccione per il Teatro, dedicato dal 1947 a copioni non rappresentati, e della sua sezione per autori under 30, il Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli”. I testi finalisti sono cinque sia nella categoria principale (in lizza Chiara Arrigoni, Caroline Baglioni, Matteo Caniglia, il duo Roberto Castello-Giuliano Scarpinato e Jacopo Giacomoni) che in quella under 30 (finalisti Michele Brasilio, Giulia Cermelli, Francesca Lancelotti, Francesco Toscani, Michele Traverso). Cinque i finalisti anche del nuovo Premio Riccione alla drammaturgia per le nuove generazioni, riservato a opere per un pubblico di 7-11 anni o 12-15 anni (in finale Mariasole Brusa, Roberta Ferrari, Simona Gambaro, Benedetta Pigoni e Giuliano Scarpinato; a decretare il vincitore è un comitato presieduto da Federica Iacobelli e composto anche da Renata Coluccini, Graziano Graziani, Giuditta Mingucci e Cira Santoro Cengic). A completare il palmarès sono la menzione speciale “Franco Quadri”, all’opera che meglio abbina scrittura teatrale e ricerca letteraria, in qualsiasi categoria di concorso, e il Premio speciale per l’innovazione drammaturgica, attribuito fuori concorso a una personalità capace di aprire nuove prospettive al mondo della scena.

 

Il gran finale del weekend riccionese è in programma sempre al Cocoricò domenica 5 ottobre, alle 21, con l’anteprima della stagione teatrale 2025/26. Il regista Luca Guadagnino, già candidato all’Oscar e vincitore del Leone d’argento, debutta alla regia teatrale insieme a Stella Savino portando in scena Stabat Mater, capolavoro di Antonio Tarantino (ingresso 20 euro, drink incluso). Interpretato da Fabrizia Sacchi, Stabat Mater è il lamento tragico, sarcastico e grottesco di Maria Croce, donna del Sud emigrata a Torino, per la perdita del figlio Giuvà. Straordinaria commistione di ispirazione religiosa e vena dissacratoria, scritta in un dialetto napoletano contaminato, l’opera ha vinto il Premio Riccione 1993 ed è una delle massime testimonianze del talento di Tarantino.

 

Organizzato da Riccione Teatro con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Emilia- Romagna e del Comune di Riccione, la collaborazione di ATER Fondazione, il patrocinio del Senato della Repubblica e con la partnership del Gruppo Hera, il Premio Riccione sarà poi di scena a Roma la settimana seguente. Domenica 12 ottobre, attraverso il format Situazione Drammatica, il 40° Romaeuropa Festival organizzerà infatti una maratona dedicata ai finalisti del Premio Riccione e del Tondelli, proponendo la lettura scenica di alcuni estratti dei loro copioni.

Riccione Teatro è un’associazione culturale promossa da Comune di Riccione e ATER Fondazione (enti soci), con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Emilia-Romagna. Creata per promuovere il teatro contemporaneo, organizza il Premio Riccione per il Teatro e la sua sezione under 30, il Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli”. A questo concorso, biennale, alterna il Riccione TTV Festival, momento di riflessione sui nuovi linguaggi per la scena. Cura inoltre la programmazione teatrale di Riccione e custodisce l’Archivio-biblioteca del teatro contemporaneo (oltre 6.000 copioni e 4.000 video). “Per l’impegno da sempre profuso verso la promozione della cultura teatrale contemporanea e degli autori italiani”, nel 2019 l’associazione Riccione Teatro e il Premio Riccione per il Teatro hanno ricevuto il Premio Ubu speciale.

 


 Le dichiarazioni:

Daniela Angelini Sindaca di Riccione

“Il Premio Riccione per il Teatro non è semplicemente un evento, è una potente dichiarazione di intenti. Con questa 58a edizione, la nostra città dimostra ancora una volta di voler investire sulla cultura come motore di trasformazione, innovazione e crescita. La scelta audace di portare l’arte e la riflessione al Cocoricò, un luogo iconico del divertimento, è un gesto simbolico e concreto che abbatte ogni barriera tra cultura alta e popolare. Riccione non è solo una destinazione turistica, ma un laboratorio di idee e un punto di riferimento per il dibattito culturale a livello nazionale e internazionale. Siamo felici e onorati di dare il via a un percorso così importante, a cinquant’anni dalla morte di Pasolini, e di accogliere una figura straordinaria come Dacia Maraini, che incarna al meglio il valore della memoria e dell’impegno civile.”

Gessica Allegni Assessora alla Cultura della Regione Emilia-Romagna

“Il Premio Riccione per il Teatro rappresenta da quasi ottant’anni un punto di riferimento imprescindibile per la drammaturgia contemporanea italiana, capace di intercettare e valorizzare le voci più innovative del nostro teatro. Come Regione Emilia-Romagna siamo orgogliosi di sostenere attraverso la legge 13 questa manifestazione che non si limita a premiare testi, ma accompagna concretamente il delicato passaggio dalla pagina scritta al palcoscenico.

La sinergia con ERT – Emilia Romagna Teatro, che ha prodotto due testi dell’ultima edizione del Premio, e ATER Fondazione, ente socio di Riccione Teatro, assicura ai testi premiati non solo la produzione, ma anche un’ampia diffusione su tutto il territorio regionale, rafforzando il legame tra il Premio e la comunità teatrale dell’Emilia-Romagna e garantendo al pubblico l’accesso a una drammaturgia di qualità.”

Sandra Villa Vicesindaca con delega alla Cultura

“Sono particolarmente orgogliosa del programma che abbiamo messo a punto per questa edizione del Premio, che conferma la nostra vocazione di città dinamica e all’avanguardia. La serata inaugurale con Dacia Maraini è un tributo a una delle voci più lucide della nostra letteratura e offre al pubblico l’occasione unica di un dialogo intimo e profondo su Pier Paolo Pasolini, figura ancora oggi imprescindibile. Il programma si articola in un percorso di grande qualità, che spazia dalla masterclass di Tanja Šljivar, fino a produzioni eccellenti come È solo un lungo tramonto di Jacopo Giacomoni e lo Stabat Mater di Antonio Tarantino, diretto da Luca Guadagnino e interpretato da Fabrizia Sacchi. Questa ricchezza di proposte, insieme alla collaborazione con il Ministero della Cultura e i più importanti festival europei, è la prova della nostra capacità di fare rete e di attirare talenti, offrendo ai nostri cittadini e ai nostri ospiti un’esperienza culturale di altissimo livello.”

Daniele Gualdi Presidente Riccione Teatro

“L’importanza nazionale che ha raggiunto il Premio Riccione non è data solamente dalla notevole quantità di testi drammaturgici che pervengono a ogni edizione e dalla qualità dei suoi autori, ma anche dalla crescente produzione e rappresentazione dei testi finalisti e premiati da parte dei principali teatri nazionali insieme a Riccione Teatro. Attualmente sono sei gli spettacoli che saranno rappresentati nelle stagioni dei teatri italiani e questo è un risultato straordinario mai accaduto prima. Il Premio è utile in sé, ma lo è ancora di più se le opere pervenute possono essere rappresentate e viste dal pubblico.”

Simone Bruscia, Direttore Riccione Teatro

“Anche in questa edizione il Premio Riccione conferma la sua forza di attrazione: 464 testi arrivati da tutta Italia sono la misura di un bisogno profondo di scritture che sappiano interpretare il nostro presente. Testi che non si limitano a raccontare, ma che esplorano i generi e i linguaggi, indagano grandi questioni decisive del nostro tempo con una vena sperimentale vivissima e con la consapevolezza che la drammaturgia è oggi più che mai – un dispositivo prezioso e necessario per leggere e decifrare la complessità che ci attraversa.

Riccione è da sempre un punto di riferimento per le nuove generazioni. Per questo ho scelto il Cocoricò, uno spazio iconico e pulsante: mi piace pensare che proprio qui il teatro possa incontrare il presente e dare forma agli immaginari che trasformeranno la scena di domani”.

Giuseppe Gagliano, Direttore Centrale Comunicazione e Relazioni Esterne del Gruppo Hera:

"Il Gruppo Hera è orgoglioso di sostenere anche quest’anno la 58ª edizione del Premio Riccione per il Teatro, un concorso di drammaturgia che dal 1947 contribuisce a elevare il livello culturale del teatro italiano.

La nostra partnership conferma l’impegno del Gruppo nel valorizzare il patrimonio culturale che emerge dai territori in cui operiamo, e nel generare un valore condiviso, non solo economico ma anche sociale. Crediamo che sostenere il teatro sia un investimento nella collettività, in quanto rappresenta un mezzo fondamentale per promuovere la riflessione, il dialogo e la partecipazione, e contribuisce a costruire comunità più consapevoli, inclusive e vitali”.


IMMAGINE GRAFICA 58° PREMIO RICCIONE PER IL TEATRO

Per immaginare il manifesto del 58° Premio Riccione per il Teatro 2025, il direttore di Riccione Teatro, Stefano Biserni, e il grafico Luca Sarti si sono recati a Città Foresta, dimora storica e luogo d’ispirazione dove arte e creatività si incontrano. Insieme a Barnaba Fornasetti hanno condiviso idee, riflessioni, temi e variazioni, ispirate al volto eterno e indecifrabile di Lina Cavalieri, icona di un’estetica senza tempo e musa di una creatività inesauribile, simbolo di un’ossessione che attraversa storia e immaginario.

Da questo incontro è nata la nuova campagna di Riccione Teatro dedicata allo storico Premio, firmata dallo Studio Luca Sarti: un omaggio all’arte della trasformazione, dove la parola si fa immagine e l’immagine si fa parola, come accade nel teatro e nella drammaturgia. L’immagine scelta ruota attorno alla Variazione n. 6 di Fornasetti:

“In questa variazione il volto di Lina Cavalieri appare estremamente semplificato, asciugato di tutte le componenti realistiche e trasformato in puro simbolo. Con un rimando formale all’iconica piramide del Cenacolo, i due occhi e la bocca disegnano nello spazio un triangolo rovesciato: sono i segni primari topografici di una mappa che scruta il territorio e ne traccia i confini, mentre la bocca rimanda direttamente alla parola teatrale. E mentre il volto di Lina occupa liberamente la pagina, il testo diventa pura didascalia informativa, organizzato e scandito secondo blocchi di senso che si ripetono in un nastro senza fine.”

Fornasetti nasce nella Milano del secondo dopoguerra come specchio creativo del suo fondatore Piero Fornasetti, artista poliedrico il cui inarrestabile estro lo porta a collocarsi tra le figure più prolifiche del Novecento italiano. Preziose porcellane, raffinati mobili e complementi d’arredo rappresentano da sempre il cuore dell’irrefrenabile varietà creativa dell’Atelier, a cavallo tra arte e design: oggetti da conversazione, visioni da contemplare, ma anche oggetti da utilizzare. È la grande intuizione fornasettiana, la cosiddetta “follia pratica”, che mette bellezza e creatività al servizio dell’uso.

Il procedimento produttivo costituisce da sempre un tratto distintivo di Fornasetti. Tutti gli oggetti sono realizzati in Italia, rigorosamente a mano, seguendo la tradizione dell’alto artigianato, che rende ciascun manufatto un vero e proprio multiplo d’arte.

L’Atelier Fornasetti, guidato oggi con spirito pionieristico e non convenzionale da Barnaba Fornasetti, custode dell’eredità di suo padre Piero, affianca al design anche una ricca produzione di progetti culturali. Questo impegno è parte fondante dell’identità, dei valori aziendali e umani, e dell’impatto socio-culturale che l’Atelier esercita nel contesto contemporaneo.

Ultimo aggiornamento: 12 settembre 2025, 15:06

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